giovedì 7 febbraio 2008

Due "statisti" del tennis a confronto..

beh..a dire la verità...si era partiti con dei buoni propositi poi Stefano all'affermazione.."stai giocando meglio di ieri" io ho semplicemente risposto che non avevo fatto un punto e che dipendeva tutto da lui, tra errori e colpi vincenti. Gli sembrava di giocar bene per via del fatto che la metà dei punti che giocava erano vincenti ma l'altra metà erano errori non forzati, rimettendo tutto in parità. E' facile dimenticare un dritto a rete se dopo si fa un passante da fondocampo vincente. Una partita strana dove Stefano ha fatto il Simone, montando e smontando tutto. A quel punto, Stefano, cultore del giuoco, è stato colpito nell'onore. Le incazzature che si prende in questi giorni sono dovute più al fatto che metto in discussione le sue capacità di esperto di tennis che del suo gioco. Era prevedibile che in partite dove le parentesi di chiacchiera tennistica era un elemento importante potessero uscire dei problemi di carattere "filosofico" o puramente statistico. In pratica, sono più le incazzature del tipo "perchè quel rovescio era in top non era in back!" oppure "perchè la tua percentuale di errori non forzati è peggiore della mia!" che scontri sul campo da gioco. Tra due professori del tennis cosa ci si poteva aspettare se non incazzature sulle teorie e tatticismi invece di discussioni a colpi di dritto? Cosa ci aspetta in futuro? Si arriverà anche agli scontri "fisici" a suon di dritti? Oppure si continuerà a litigare su teorie o statistiche? Queste sfide stanno aprendo porte che nessun altra sfida sportiva ha mai aperto...

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